giovedì 29 marzo 2012

20 mesi di moratoria di fatto si interrompe con 3 esecuzioni in Giappone

Il 29 marzo 2012, purtroppo, viene bruscamente interrotta la moratoria delle esecuzioni capitali.
Sono stati giustiziati 3 condannati nel braccio della morte.
Il ministro della Giustizia Toshio OGAWA, incaricato soltanto 2 mesi fa, ha ordinato l'impiccagione di tre persone che erano nei carceri di Tokyo, di Hiroshima e Fukuoka.


I tre giustiziati sono:
Yatsutoshi MATSUDA, 44 anni, colpevole per un omicidio di 2 persone commesso nel 2001;
Tomoyuki FURUSAWA, 46 anni, colpevole per un omicidio di 3 persone commesso nel 2002;
Yasuaki KAMIBE, 48 anni, colpevole per un omicidio di 5 persone commesso nel 1999.


I tre sono stati condannati a morte in sentenza definitiva tra 2007 e 2008 ma Matsuda aveva una richiesta di revisione gia' presentata.
disegno di Masaru Hashimoto
A chi tocchera'? Tutto e' casuale e arbitrario.


Alla conferenza stampa di oggi il ministro Ogawa ha detto di aver fatto solo il suo dovere, benche' non e' indolore. Ma, sin dal suo insediamento non solo aveva dichiarato la sua intenzione di non esitare a firmare l'ordine bensi' aveva sciolto alcune settimane fa la commissione di studio sulla pena di morte istituita apposta per approfondire i dibattiti sull'argomento.. 


Con le esecuzioni odierne, restano 132 condannati nel braccio della morte giapponese.


Per protesta, potete scrivere (in inglese) al Ministro della giustizia giapponese
L'indirizzo:
copia e incolla:

〒100-8977
千代田区霞が関1-1-1  
法務大臣 小川敏夫 殿
          TOKYO   GIAPPONE


oppure

Mr  Toshio OGAWA
Ministry of Justice
Kasumigaseki 1-1-1
Chiyoda-ku, Tokyo  GIAPPONE


Grazie.

Altri link (in inglese)

Amnesty International Japan

Executions Resume in Japan - ADPAN Appeals for an End to the Death Penalty




domenica 25 marzo 2012

L'arca per la pace giapponese: intervista a Tatsuya Yoshioka di Peace Boat

Lo scorso 11 marzo, in tutto il Giappone sono state svolte le commemorazioni del primo anniversario del disastro sismico che aveva colpito una vastissma zona del territorio. Nello stesso giorno, mentre il primo ministro giapponese Noda dichiarava la sua ferma volontà di riattivare al più presto alcune centrali nucleari ferme per i controlli, sia in Giappone sia nel resto del mondo ci sono state numerose manifestazioni per dire mai più Fukushima e no al nucleare. In Europa, la più massiccia partecipazione si è vista in Francia: una catena umana composta di 60 mila persone si è formata tra Lione e Avignone, la zona della più alta concentrazione degli impianti nucleari in Europa. Molte di queste mobilitazioni rispondevano all’appello lanciato alla Conferenza globale per un mondo libero dal nucleare, svoltasi a Yokohama due mesi fa. 
La Conferenza di due giorni, a cui hanno partecipato 120 mila persone, era stata proposta e preparata in meno di 3 mesi da Peace Boat, l’Ong giapponese con uno statuto consultivo nella categoria speciale del Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite.

Tatsuya Yoshioka nella sede di Peace Boat a Tokyo
“In 29 anni passati con Peace Boat, il più grosso rammarico che ho è quello di non aver potuto evitare l’incidente di Fukushima”, dice Tatsuya Yoshioka, uno dei fondatori dell’organizzazione che oggi ha 51 anni. “Nonostante ci fossimo sempre impegnati contro l’energia nucleare sin dai tempi di Chernobyl, evidentemente non eravamo efficaci da poter influire sulla situazione. Perciò, abbiamo sentito il dovere di realizzare un evento mondiale per smuovere le acque sfruttando tutte le nostre conoscenze e i know-how acquisiti negli anni”.

Peace Boat, difatti, aveva tutte le carte in regola. Centinaia di volontari a disposizione, la capacità di coordinare il loro lavoro, di programmare le sessioni e di chiamare tanti ospiti stranieri da tutti i continenti tra cui diverse decine di relatori esperti e attivisti di primissima linea, senza dimenticare la praticità di raccogliere i fondi necessari, mentre molte associazioni co-promotrici e i sostenitori rimanevano piuttosto scettici sul successo.

La sua singolare impresa era partita nel 1983 con una nave da crociera affittata - a prezzo stracciato per una disdetta di prenotazione - da un gruppo di studenti ansiosi di conoscere il mondo oltre i confini. Volevano soprattutto scoprire la verità sulla storia contemporanea non fidandosi dei testi scolastici che spacciavano l’invasione nipponica nell’Asia per una semplice espansione della Nazione e negavano gli atti criminali commessi dagli eserciti dell’Imperatore contro le popolazioni locali. Queste mistificazioni storiche, naturalmente, provocarono le indignazioni creando le tensioni tra il Giappone i paesi aggrediti.

lunedì 19 marzo 2012

FUKUSHIMA, THE DAYS AFTER: che cosa e' cambiato e che cosa no in Giappone dopo l'11 marzo 2011

Pubblichiamo le slide in formato PDF (senza le animazioni) dell'intervento all'incontro pisano del 9 marzo scorso.
Si possono visualizzare qui.              
© Yukari Saito e Centro di documentazione 'Semi sotto la neve'